“Un giorno che stava pregando fervidamente il Signore, sentì dirsi: “Francesco, se vuoi conoscere la mia volontà, devi disprezzare e odiare tutto quello che mondanamente amavi e bramavi possedere. Quando avrai cominciato a fare così, ti parrà insopportabile e amaro quanto per l’innanzi ti era attraente e dolce; e dalle cose che una volta aborrivi, attingerai dolcezza grande e immensa soavità”. (FF n. 1.407)
Carissime sorelle e carissimi fratelli,
siamo prossimi alla festa di San Francesco, in genere questo è il periodo in cui tutte le fraternità si accingono a riprendere le proprie attività fraterne: pensavamo di metterci alle spalle le problematiche della pandemia e iniziare a godere di un periodo più sereno ma la guerra in Ucraina ha aperto ulteriori scenari negativi.
Avremo un autunno caldo sotto diversi punti di vista ma nulla deve distrarci dal nostro obiettivo: la cura del rapporto con il Signore. Lo dovremo fare come singoli e come fraternità a tutti i livelli. Questa cura ci deve portare ad uscire fuori dai nostri consueti confini, fuori dalle comodità che ci siamo costruiti nel tempo.
Ricordate l’Assemblea di Assisi “Fuori Tutti”? Un monito che deve farsi azione e testimonianza. Il progetto formativo di quest’anno ci indicherà delle modalità per metterci in discussione. L’Assemblea di novembre a San Giovanni Rotondo sarà un bell’appuntamento per ritrovarci insieme a riflettere su come essere fraternità in sintonia con la Chiesa, mentre l’assemblea del prossimo marzo ad Assisi servirà per ritornare nei luoghi in cui è partita la missione dei francescani nel mondo. I prossimi centenari francescani saranno occasioni importanti per rivivere insieme a tutta la Famiglia Francescana alcuni episodi della vita di San Francesco. Non lo faremo solo per fare memoria ma per ricaricarci di quell’energia giusta che deve portarci ad essere presenza attiva nella Chiesa e nella Società.
Facciamoci trasformare dall’amore di Cristo che si è donato a noi. Guardiamo a San Francesco che Lo ha amato sino a chiedere di vivere gli stessi segni della Croce. Pieghiamoci con umiltà a raggiungere i nostri Fratelli, soprattutto gli ultimi, perché possano in noi riconoscere quell’amore che ci è stato gratuitamente donato.
Buona festa del nostro Serafico Padre a tutti,
Luca Piras
Ministro Nazionale