A tutti i francescani secolari d’Italia
Ci apprestiamo a vivere un giorno di festa in onore della patrona dell’Ordine Francescano Secolare, Santa Elisabetta d’Ungheria. Voglio augurare che non sia il “solito giorno di festa di ogni anno” ma, al contrario, che possa essere un giorno privilegiato di riflessione per ciascuno di noi e per ciascuna fraternità. Se non fosse così, ci resterebbe forse un bel ricordo, ma avremmo comunque perso un’occasione.
Quest’anno non facciamo festa per una statua o un quadro, non facciamo festa per ricordare una grande donna, proviamo a fare festa per una donna che oggi ha da dire qualcosa sulla nostra storia e alla storia di ogni fraternità. In questo tempo in cui ci prepariamo a vivere l’assemblea nazionale di San Giovanni rotondo, mi piace pensare ad Elisabetta come una donna “fuori” e, a pensarci bene, con la certezza del “perché” e del “per chi”.
Credo quindi che la festa di quest’anno ci richiami ancora di più ad una vita di consapevolezza, di “uscita” matura; Elisabetta oggi ci dice che l’accoglienza dei poveri, la cura dei più piccoli, l’ascolto dei diversi o dei lontani non possono essere degli slogan, ma delle scelte quotidiane.
Abbracciare, accogliere, ascoltare, come rifiutare, giudicare, ignorare, sono azioni di responsabilità che non si fanno una volta per sempre: ogni incontro rappresenta un’opportunità per scegliere le une o le altre.
Auguro a me e a ciascuno di voi che, in questo senso, ogni giorno sia festa di Santa Elisabetta.
Vi abbraccio.
Per il Consiglio Nazionale
Luca Piras
Ministro OFS d’Italia