Ordine Francescano Secolare d'Italia

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, pace a Voi!
A circa un mese dall’appuntamento del Capitolo nazionale, dopo aver annullato la
programmata assemblea precapitolare di San Giovanni Rotondo, sono nuovamente qui a scrivervi per rinviare anche il Capitolo elettivo.
Nel percorso che abbiamo proposto verso la grande città, cioè verso il luogo ove il Signore ci vuole condurre, come ha fatto con Giona, avremmo voluto farci accompagnare e aiutare dal verbo TOCCARE. E siamo stati fermati sulla strada per Ninive, a causa dell’epidemia dilagante, e siamo stati bloccati proprio nel poter toccare, e nel poterci incontrare.
E’una battuta di arresto, nel deserto quaresimale, che rompe violentemente tutti gli schemi a cui eravamo abituati, sia nelle nostre fraternità che nella vita quotidiana e che ci invita non solo a riprogrammare gli impegni presi, ma soprattutto a fermarci e a riflettere. Vi avevo scritto nella convocazione per la seconda precapitolare che sentirsi toccati è una delle esperienze più belle e vitali, e questo oggi assume ancora maggior evidenza per tutti, ora che ci è doverosamente imposto il cd. distanziamento sociale.
Facciamo in modo che la distanza fisica non si trasformi in paura degli altri, che non ci
allontani dalla passione per gli altri uomini, ma che invece ci apra nuovi orizzonti e ci faccia capire nuovi modi per ‘abitare le nuove distanze’ e ci faccia scorgere i nuovi bisogni che stanno emergendo. Malattie, sofferenze, solitudini, nuove povertà per le drammatiche conseguenze che questa epidemia porterà, sotto il profilo psicologico, economico eccetera.
Ci saranno molte cose da guarire, da toccare, da trasfigurare anche quando cesserà questa epidemia, ma già ora, come ci insegna la settimana santa, possiamo essere desti, e non addormentati come i discepoli nel Getsemani, di fronte al dolore di Gesù e di fronte alle sofferenze che abbiamo intorno e che viviamo. Ognuno di noi si cinga il grembiule, come fece il Maestro, per andare incontro in vario modo, fisicamente – in taluni casi – o spiritualmente o con supporto di vario tipo, con la creatività dello Spirito Santo, a tutte le persone sole, sofferenti, indigenti, afflitte.
La Pasqua ci attende, il Signore risorge per non lasciarci mai soli!
In questa situazione, in cui non è possibile vedersi ed incontrarsi fisicamente, dobbiamo rinviare la celebrazione del capitolo nazionale, a data da destinarsi.
Abbiamo indicato al Ministro generale, che ha prorogato il Consiglio nazionale fino al
prossimo capitolo, che al momento è davvero difficile ipotizzare un’altra data, anche se egli auspica si possa celebrare entro il 31-12-20.
Abbiamo segnalato, dunque, l’esigenza di riprendere le relazioni tra tutti i francescani di Italia, nei modi e negli stili che nasceranno da questo particolare cammino nel deserto, senza indicare al momento date precise. Per lo stesso motivo, nell’impossibilità di vivere incontri di fraternità e di consiglio in questo tempo, devono ritenersi prorogati tutti i consigli regionali e locali in scadenza, fino a quando si potrà prevedere una nuova riprogrammazione. A presto, per camminare insieme, con il desiderio di riabbracciarvi.
Fraternamente, l’augurio di vivere una Santa Pasqua di Resurrezione.

Paola Braggion