Prima lettera ai custodi di San Francesco d’Assisi (FF 241-242)
Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile, supplichiate umilmente i chierici che debbano venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano il corpo. I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, debbano averli di materia preziosa. E se in qualche luogo il santissimo corpo del Signore fosse collocato in modo troppo miserevole, secondo il comando della Chiesa venga da loro posto e custodito in un luogo prezioso, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione. Anche i nomi e le parole scritte del Signore, ovunque fossero trovate in luoghi immondi, vengano raccolte e debbano essere collocate in luogo conveniente.
Riflessione
Ci avviciniamo ai giorni centrali della nostra fede, il mistero del grande passaggio: la Pasqua del Signore. Da Francesco vogliamo prendere questa passione per le cose che riguardano l’Amato e che la Madre Chiesa impiega come mezzo per amare Lui e farLo amare. La liturgia, gli arredi sacri, le suppellettili, le parole santissime di Lui e i santi Nomi siano collocati innanzitutto nel luogo più decoroso del nostro cuore, come lampada che riscalda e rischiara.
Preghiamo
Signore Gesù fa che possiamo riconoscerti nei segni sacri custoditi dalla tua Sposa, la Chiesa. Anche noi, come Francesco, possiamo vibrare davanti alla profondità di questa sapienza, lasciarci leggere dalle tue Parole e nutrire dai Sacramenti del tuo amore.
Amen.