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Pellegrini nel mistero di Cristo, nostra speranza: Domenica delle Palme

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Lo spettacolo della croce

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo. (cf. Lc 22,14-23,56)

Nell’ascolto della Passione del Signore compiamo un vero e proprio atto di fede: non si tratta di un racconto drammatico, descritto a tratti con immagini crude; è invece la testimonianza del più grande sacrificio di amore compiuto nella storia. Chi c’era lo ha raccontato così ai primi cristiani, e così è stato tramandato fino a noi.
Luca ce la presenta come uno “spettacolo” a cui assistere (Lc 23,48): da un lato i fatti che avvengono; dall’altro occhi che guardano, che vedono (i verbi che indicano il “vedere” sono ripetuti 10 volte).
Tra tutti questi sguardi, ne emergono almeno due…
Da un lato, gli sguardi nell’episodio del rinnegamento di Pietro (22,54-62): Pietro che, da lontano, segue Gesù trascinato nella casa di Caifa viene visto e riconosciuto da tre persone e, dopo avere rinnegato il Signore al canto del gallo, incrocia il suo sguardo e “piange con amarezza”, fuori dal cortile.
Dall’altro il gioco di sguardi alla morte di Gesù (23,47-49.55): il centurione “vede e dà gloria a Dio”; la folla “vede lo spettacolo e si batte il petto”; i conoscenti “stanno a guardare da lontano”; le donne “osservano il sepolcro dove viene posto il suo corpo”.
Cristo offre se stesso per i nostri peccati, le nostre debolezze e le nostre meschinità; si lascia inchiodare sulla croce da innocente e così ci salva: questo è lo “spettacolo”.
La Passione del Signore interpella anche noi: di fronte a un amore così, cosa farai? Quale parte hai in questo spettacolo? Quale sguardo? Come reagisci?

Dall’Ufficio della Passione (FF 287)

O voi tutti che passate per la via, considerate se c’è un dolore pari al mio dolore.
Guardate e sappiate che io sono Dio, dice il Signore: sarò esaltato fra le genti e innalzato sulla terra.
Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, che ha redento le anime dei suoi servi con il suo santissimo sangue: egli non abbandonerà tutti quelli che sperano in lui.
E sappiamo che egli viene: verrà a giudicare ciò che è giusto.

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