Non c’è amore più grande
«Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». (cf. Gv 13,1-15)
Il Giovedì Santo prevede due momenti celebrativi.
Nella mattina, la “Messa del Crisma”, in cui il vescovo benedice per la propria diocesi gli olii per amministrare i sacramenti: in questa occasione ogni presbitero si stringe al Pastore per rinnovare le promesse del proprio sacerdozio.
Dopo il tramonto, ha inizio il Triduo Pasquale, con la “Messa nella Cena del Signore”: in essa la Chiesa, fa memoria dell’Ultima Cena e contempla, nella lavanda dei piedi, il mistero dell’amore di Dio che si fa servo, si spoglia della propria dignità, indossa l’abito del servizio e lava i piedi ai suoi discepoli. Con questo gesto profetico Gesù anticipa il dono di sé fatto in croce e significato nell’Eucaristia e, mostrandoci lo stile di Dio nel rapporto con noi, ci dà un esempio da seguire.
La celebrazione non termina con la benedizione e il congedo: tutto il Triduo Pasquale, infatti, costituisce un’unica celebrazione dell’unico Mistero di Cristo, di cui si fa memoria in questi giorni… celebrazione che si concluderà con il congedo festoso di Pasqua.
Nelle ore notturne, la Chiesa prevede un tempo di veglia, per vivere l’esperienza degli apostoli a cui Gesù nel Getsèmani chiede di accompagnarlo nella preghiera: prendiamoci del tempo per stare anche noi con lui, cuore a cuore, a vegliare.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine (FF 221)
Tutta l’umanità trepidi, I’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda!
O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, si umili a tal punto da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane!
Guardate, fratelli, I’umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offre.